Spesso ci capita di apprezzare soluzioni e materiali con un velo di rammarico perché rappresentano elementi troppo lussuosi da poter inserire nelle nostre case.
“Bello e impossibile” cantava Gianna Nannini nel 1986, un pensiero comune negli anni di crisi economica, in cui abbiamo dovuto imparare a riprogrammare i nostri ritmi di spesa e in cui abbiamo preferito rinunciare a qualche acquisto per far fronte alle priorità del momento.

La concezione che il bello debba essere necessariamente fuori dalla portata di tutti è radicata nella nostra mentalità. Eppure, in realtà, vi sono tantissime eccezioni che dimostrano come la bellezza e l’accessibilità possano coesistere armoniosamente.

L’industria del design, in particolare, è un terreno fertile nel quale far emergere prodotti unici e affascinanti che sfidano le aspettative economiche. In molti casi, la chiave di questa accessibilità risiede nell’uso intelligente dei materiali, nel ruolo della tecnologia, nell’uso di nuovi strumenti di produzione che aprono nuovi e interessanti orizzonti.

Addirittura, oggi si può parlare tranquillamente di “lusso accessibile”: il lusso non è più solo legato al fattore economico; entrano a far parte del gioco elementi come l’esclusività o l’autenticità che rendono unici alcuni elementi di design una volta inavvicinabili, ma oggi alla portata di molti.

L’innovazione nella produzione e nella selezione di materiali di alta qualità oppure la riduzione dei costi unitari grazie ai nuovi sistemi di produzione, cambiano i parametri di riferimento.

Certi aspetti incidono fortemente sui costi, come l’ottimizzazione dei tempi di produzione o la minimizzazione degli sprechi di materiali, e permettono ai designer di ideare prodotti di alta qualità che finiscono per gravare molto meno di una volta sul portafoglio del consumatore.

Un esempio di questa filosofia è rappresentato dagli arredi di design. Spesso, in passato, solo parlare di “design” era sinonimo di oggetti inavvicinabili. Eppure, perché precludere la bellezza a tutti?
A volte la nostra percezione di ciò che ha valore è decisamente sbagliata: ecco qualche esempio.

Proviamo a sfogliare il catalogo di Cocif. Ambientazioni favolose, da urlo, le case in cui tutti vorremmo abitare.

Lasciano particolarmente a bocca aperta le porte vetrate a tutta altezza che dividono gli ambienti lasciando entrare la luce e rappresentando esse stesse elementi di design dal valore estetico e funzionale incredibile.

“Bello e impossibile”… la canzone della Nannini risuona in mente solo sfogliando queste pagine. Eppure, ne siamo proprio sicuri?

Rileggiamo l’articolo e scopriamo che molto più spesso di quanto pensiamo, non solo ciò che è costoso ha valore, e non tutto ciò che è bello deve essere necessariamente fuori dalla portata di tutti.

La nuova collezione Suite, ad esempio, lascia a bocca aperta: una serie di elementi che chiamarli “porte” sembra quasi riduttivo, vista l’eleganza, la versatilità e la raffinatezza con cui sono state concepite.
Dietro ogni porta della serie, dalla specchiatura vetrata – così come dietro ogni pezzo di design – c’è una storia fatta con l’obiettivo di condividere soluzioni del genere con il mondo intero, non certo quello di farne un pezzo da collezione o, ancora peggio, un oggetto da museo.

La ricerca di sistemi costruttivi all’avanguardia, già accennata in questo articolo, trova il suo perché proprio in questa volontà di rendere accessibile per le case di tutti un oggetto dall’eleganza unica.

E il sistema è studiato non solo per impreziosire il soggiorno di una casa, ambiente generalmente più ampio e aperto rispetto alla più privata zona notte: la flessibilità delle porte in vetro della collezione è adatta per separare spazi come cabine armadio, bagni e ambienti di grandi dimensioni.

In particolare, merita attenzione la porta Edra con decorazione Macao, che ha un’impareggiabile raffinatezza dovuta all’inserimento tra le lastre di vetro di un foglio di lino, che rende la vetrata permeabile alla luce pur impedendo la vista diretta dell’interno degli ambienti: una soluzione che è tutt’altro che bella e impossibile, proprio perché, racchiudendo il know-how di un’azienda sul mercato con oltre 75 anni di passione alle spalle, è studiata per essere alla portata delle nostre case.

Basti pensare che un elemento del genere risolve la progettazione di un ambiente intero, senza la necessità di ricorrere ad oggetti e soluzioni chissà quanto dispendiose: è un quadro che chiede solo di essere incorniciato per svolgere il suo compito che lega insieme design e funzionalità.

E uscendo dalle nostre abitazioni, la collezione diventa perfetta per caratterizzare al massimo spazi come hotel, uffici o spazi dalle grandi dimensioni.

Parola d’ordine: personalizzazione. Grazie alla tipologia della porta – scorrevole, battente, filomuro ecc. – alla molteplicità delle finiture – dal classico bianco a quelle più particolari come rame, champagne e bronzo – alla tipologia dei vetri – dal trasparente al satinato, dal bronzo al fumé, solo per nominarne qualcuna – e alla possibilità di utilizzo di vetri speciali – interponendo tra i vetri lino bianco, naturale o color caffè oppure usando vetri rigati o con pixel – comporre la propria porta vetrata è solo una questione di idee.

Personalizzare le porte è diventato un elemento progettuale cruciale: la possibilità di adattare le porte alle esigenze specifiche di un ambiente non solo offre vantaggi in termini di funzionalità, estetica e sicurezza, ma riesce a rappresentare quell’elemento che rende unici gli spazi.

Essere riusciti a dare a tutti la possibilità di poterne approfittare (senza doversi indebitare per le generazioni future) rappresenta un grande traguardo raggiunto da Cocif: permettere a tutti di vivere il lusso ogni giorno.