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Qualche riflessione sul design

Tutto ciò che ci circonda – dal più banale oggetto che abbiamo accanto, all’appartamento in cui abitiamo, all’edificio in cui viviamo – è il frutto del pensiero di qualcuno e il risultato di un processo creativo che inizia con un’idea e si traduce nella sua realizzazione.

Questo processo, in una sola parola, è il design che – in quella che riteniamo la definizione più affascinante – rappresenta l’arte di dare forma alla nostra realtà.

Ne parliamo per condividere qualche riflessione su un tema che diamo quotidianamente per scontato ma che influenza profondamente le vite di tutti, perché caratterizza gli spazi in cui viviamo e le azioni che compiamo ogni giorno attraverso gli oggetti che utilizziamo.

Con le nostre scelte ci circondiamo di cose che ci fanno star bene, sia a livello estetico, sia a livello funzionale. Demandiamo al design di cui decidiamo di contornarci un ruolo importante per vivere al meglio o per fare al meglio tutto ciò che dobbiamo fare, dal lavoro alle faccende che svolgiamo in casa.

Ma cos’è il design?

Il design ci circonda. Nel suo senso più ampio, il design è l’atto di concepire, pianificare e creare oggetti, ambienti o esperienze con uno scopo specifico.

Non è solo una questione di estetica, ma una combinazione di funzionalità, immagine, ergonomia e intuizione che ha l’obiettivo di migliorare la nostra vita.

Tutti gli oggetti intorno a noi sono stati pensati e progettati perché possiamo utilizzarli nel miglior modo possibile, così come gli ambienti in cui viviamo sono progettati perché siano quanto più confortevoli, funzionali e sicuri.

Ognuno preferisce, poi, lo stile che più si avvicina ai propri gusti, che è quello che gli trasmette il più alto senso di benessere: scegliamo i colori, i materiali, gli arredi, le porte che compongono la scenografia nella quale, ogni giorno, siamo noi gli attori in scena.

La cultura del design in Italia

L’Italia è considerata universalmente la culla del design. Dobbiamo essere orgogliosi del ruolo di primo piano che il design italiano ha sempre giocato, ancor prima che la parola assumesse l’odierno significato.

Basti pensare ad artisti come Leonardo da Vinci e Michelangelo, pittori, scultori ma anche progettisti, ingegneri e inventori: un lavoro che rappresentava la bellezza ma che portava anche a soluzioni funzionali e concrete.

In queste caratteristiche, le loro opere già rappresentavano quello che sarebbe diventato, nel corso del tempo, il tratto distintivo del design italiano: l’intersezione tra creatività e senso pratico.

Il significato attuale di design è diventato di uso comune dalla metà dell’’800 con i primi movimenti che cominciarono ad opporsi all’industrializzazione e alla produzione in serie, promuovendo, invece, la creazione artigianale come miscela tra estetica, qualità e funzionalità.

In Italia, la storia del design passa da professionisti del calibro di Giò Ponti, Achille Castiglioni o Ettore Sottsass – solo per citare alcuni nomi – figure di spicco nel dopoguerra che hanno concepito pezzi iconici che combinano estetica e funzionalità abbracciando tradizione e innovazione e creando oggetti allo stesso tempo classici e all’avanguardia.

Linee pulite, eleganza e profonda attenzione per i dettagli hanno portato all’eccellenza lo stile del design italiano nel mondo.

BARCELLONA | Bianco grigio | Gae Aulenti

L’eredità
del design italiano

Noi siamo gli eredi dei grandi maestri del passato e abbiamo l’onore di mantenere unico e autentico lo sviluppo creativo traghettandolo verso il futuro.

È una grande responsabilità per un lavoro che, oggi, si è evoluto grazie allo sviluppo di tecnologie, di nuovi materiali, di nuovi processi che devono rivolgersi a persone con esigenze diverse da quelle del passato.

Oggi viviamo in una società globale e molto più dinamica di un tempo, in cui la flessibilità diventa caratteristica fondamentale per soddisfare gusti diversi.

MYSORE | Terracotta | Ettore Sottsass

Il ruolo delle aziende

Il successo dei grandi designer italiani del dopoguerra è strettamente legato alle aziende che hanno collaborato per realizzare i loro progetti e che hanno finito con il produrre i pezzi iconici del design italiano che tutti conosciamo.

Note a tutti sono, in particolare, le aziende che hanno prodotto arredamenti, lampade o oggetti di design diventati pezzi storici della cultura italiana.

Oggi, il design non è un gioco riservato solo agli imbottiti o all’illuminazione: è l’intero comparto produttivo che si è messo in moto – ormai da anni – in un movimento all’unisono con obiettivi condivisi: puntare all’eccellenza, tramandare la tradizione italiana, sviluppare una ricerca che porti all’interpretazione della cultura storica volta alla creazione di prodotti nuovi che nulla hanno a che fare con l’anacronismo di una sterile copia.

La riconoscibilità del nuovo design italiano si fonda sulla qualità della tradizione applicata all’innovazione.

ORIENTALE | Tonino Guerra

Porte
di design

E nel panorama italiano, anche le porte si pongono come elementi che contribuiscono attivamente al design delle nostre abitazioni, degli hotel, dei negozi, degli uffici, in tutti gli ambienti interni: un connubio di funzionalità e bellezza, a prescindere dallo stile che le caratterizza e che veste gli spazi secondo i gusti che avremo scelto.
Per aziende come Cocif, la ricerca è alla base dello sviluppo dei nuovi prodotti e questo ha portato anche alla collaborazione con i grandi designer per la realizzazione di prodotti unici.

Tra questi, i maestri Ettore Sottsass, Gae Aulenti e Tonino Guerra hanno arricchito le Collezioni Cocif con progetti nati dall’estro e dalla creatività che li ha contraddistinti lungo tutta la loro carriera.

Ettore Sottsass

Gae Aulenti

Tonino Guerra

È la scelta di agire sulla qualità e sull’innovazione che permette di ottenere soluzioni che rappresentano la risposta alle esigenze delle persone di vivere in una casa che sia un vestito su misura, confortevole, funzionale e in linea con i loro gusti.

Non si tratta solo di fare prodotti belli, né solo puramente funzionali, ma di gestire insieme tutti gli aspetti, così da poter essere orgogliosi del contributo attivo nel dare continuità in prima persona al processo culturale del design italiano anche attraverso la produzione delle porte.

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