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Ristrutturare un appartamento: cosa dobbiamo sapere

Ristrutturare un appartamento è, spesso, un’impresa affascinante: è il processo che porta alla realizzazione di un luogo che possa rispecchiare i propri sogni e rispondere alle proprie esigenze di vita.

Tuttavia, è un’operazione che a molti preoccupa oltre misura: troppe scelte da effettuare, troppi aspetti da tenere in conto, professionisti e maestranze da affrontare e da gestire e mille altri elementi che non possono assolutamente sfuggire se si vuole veramente raggiungere l’obiettivo di realizzare la casa perfetta.

Ma niente paura! Le preoccupazioni e le ansie nascono dal momento in cui affrontiamo le cose che non conosciamo.

Ci sembra di fare un salto nel buio entrando in un mondo che si dimostra ben più complicato di quanto possiamo credere.
Non sempre ci tranquillizza la soluzione ideale, quella di rivolgersi ad un bravo professionista che fa le nostre veci in un campo – quello dell’interior design – che è quello nel quale ci mancano le competenze.

Professionista o no, acquisire consapevolezza dei passi da seguire ci porta almeno quel minimo di serenità che ci permette di affrontare le cose senza paura.
Ecco una falsariga – seppure molto schematica – di alcuni aspetti che dobbiamo conoscere per ristrutturare un appartamento.

Il budget

La prima problematica è quasi scontata: una delle prime preoccupazioni quando si intraprende una ristrutturazione è il budget.

Quanto mi costerà? E se trovo imprevisti? E se aumentano i costi in corso d’opera?

Gli strumenti a disposizione per minimizzare i rischi sono il progetto e il computo metrico; il primo ci permette di valutare le soluzioni su carta prima di decidere di acquistare qualsiasi cosa (materiali, ecc.). Il secondo, da sottoporre alle imprese, indica tutte le quantità e la tipologia delle lavorazioni da effettuare per arrivare alla definizione del budget necessario per realizzare la casa dei nostri sogni.

Attenzione all’IVA, che spesso viene dimenticata ma che rappresenta, a tutti gli effetti, un costo da corrispondere.

Dall’altra parte, non tralasciamo l’opportunità rappresentata dagli sgravi fiscali previsti dal Governo per alcune tipologie di lavori e l’acquisto di certi materiali, che rappresentano una bella boccata di ossigeno anche se, al momento, si tratta di spendere per poi recuperare le spese sostenute (in diverse percentuali a seconda dei bonus) nel corso del tempo.

La pianificazione dei lavori

Una buona programmazione permette di gestire al meglio i tempi di consegna dei lavori, altra grande preoccupazione: spesso si sa quando si inizia ma non quando si riuscirà a finire e questo non è accettabile.

È bene stabilire sin dall’inizio le tempistiche del cantiere e assicurarsi della capacità delle imprese e dei professionisti coinvolti nel gestire tutte le maestranze presenti, che sono diverse: dai muratori agli impiantisti (idraulici, elettricisti, ecc.), dai cartongessisti agli arredatori, ai fornitori.

Scegliere i materiali all’avvio del cantiere e fornire all’impresa i progetti esecutivi completi per realizzare le opere sono due cose che permettono di far andare spediti i lavori.

Il risultato atteso

È chiaro ciò che si vuole realizzare? È importante che il progetto sia stato ben capito e accettato, onde evitare sorprese in fase di cantiere. Il rischio è quello di realizzare alcune opere per poi demolirle subito dopo perché non in linea con il risultato atteso.

Si deve tener conto sia della funzionalità che gli spazi devono avere nella distribuzione ottimale degli ambienti, sia dell’aspetto estetico, dell’immagine che più si avvicina al gusto personale, così da poter realizzare ambienti in cui ci si possa sentire bene, e che siano confortevoli ed eleganti.

In questo, la scelta dei materiali, l’illuminazione e lo studio dei colori e delle finiture diventano basilari.

In fin dei conti, si tratta di ciò che vedremo davanti ai nostri occhi tutti i giorni, i dettagli che possono fare la differenza tra vivere un ambiente in cui ci sentiamo a nostro agio e un luogo senz’anima.

Poniamo, pertanto, l’accento sullo stile che più si avvicina ai nostri gusti, da quello più classico a quello di design più contemporaneo.
Ogni stile ha i suoi elementi distintivi e bisogna essere bravi ad individuarli.

Cominciando da una buona ricerca sul web, è possibile trovare la nostra strada attraverso la selezione di immagini che corrispondono di più alle nostre aspettative. È questo che dovremo far trasferire nel progetto e che dovremo tenere in conto soprattutto nella selezione dei materiali per raggiungere l’atmosfera giusta.

Qualche esempio

Siete amanti dello stile classico?
Legno, tessuti a parete, elementi decorativi e modanature, specchi o lampadari decorati possono essere alcuni degli elementi che rendono elegante un ambiente che si vuole orientare ad uno stile del genere.
Da non dimenticare che è sempre necessario dare un’interpretazione contemporanea al progetto, onde evitare di fare una sterile e banale copia e finire con il vivere in ambienti anacronistici.

Preferite il minimalismo?
Linee pulite, legni laccati, colori con il bianco dominante, nessun orpello e look pulito e senza fronzoli.

Uno degli errori più comuni è sottovalutare questi aspetti e concentrarsi soltanto sulla distribuzione funzionale degli spazi.

Individuare il proprio stile in fase iniziale, invece, permette di essere sicuri che il risultato della ristrutturazione corrisponderà alle nostre aspettative.
Diventa la lente attraverso la quale orienteremo tutte le nostre scelte.

E le porte?

Tra gli elementi tra i più trascurati vi sono anche le porte, la cui scelta arriva sempre alla fine mentre, invece, svolgono un ruolo importante nella definizione dello stile e dell’atmosfera complessiva dell’ambiente.

In un appartamento ristrutturato, la scelta delle porte giuste può fare la differenza tra un design elegante e uno che non lo è.

Non è solo una questione funzionale di separare degli spazi; è evidente che contribuiscano anche all’estetica dell’intero ambiente ma quando arriviamo alla fine della ristrutturazione – al momento della scelta delle porte – ormai sembra che tutto sia stato già definito e che si tratti solo di un dettaglio.

Invece, stiamo componendo un puzzle, vi immaginate completare l’opera lasciando un pezzo mancante?

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